LA REGGIA DI CASERTA

                                  Un lavoro di Sofia Armento

                

LA FACCIATA PRINCIPALE


247 m x 180 m


L'architetto Luigi Vanvitelli

Luigi Vanvitelli nasce a Napoli nel 1700, muore poi a Caserta nel 1773. Fu figlio di un pittore, Gaspar van Wittel, ma quando iniziò la sua attività seguendo le orme del padre, il successo gli arriva solo come architetto. La formazione artistica nell'ambiente di Carlo Fontana e la supposizione che lo vede allievo di Filippo Juvarra lo porta a partecipare a diversi concorsi. Così venne nominato primo architetto della fabbrica di San Pietro, dove collaborò con matematici e ingegneri.

 Nel 1751 Vanvitelli venne convocato a Napoli da re Carlo di Borbone, il sovrano illuminato noto per la sua fama di amante delle arti. Egli aveva investito intraprendendo un'azione di riassetto politico ed economico dello Stato dando avvio a una fase di modernizzazione in cui prende luogo la realizzazione della Reggia di Caserta. Vanvitelli si occupò sia del parco sia della città circostante, infatti, il carattere territoriale dell'opera ha un richiamo politico sia per il progettista che per il committente. La Reggia doveva essere potente, grandiosa, moderna, efficiente: un luogo simbolo del potere dei Borbone.

Luigi Vanvitelli non fu immediatamente riconosciuto come uno dei massimi architetti del suo tempo. Sebbene fosse acclamato per la sua maestria, i suoi progetti, compresa la Reggia di Caserta, incontrarono resistenze logistiche. La reggia, infatti, fu costruita per oltre vent'anni, a partire dal 1752 e molti dei suoi progetti furono modificati da suoi successori. La sua morte, nel 1773, lo privò della possibilità di vedere il completamento della sua opera, portata a termine dal figlio maggiore Carlo nel 1780.


La reggia nel periodo Rococò

La Reggia di Caserta nasce in un periodo cruciale della storia europea, il secolo XVIII, segnato dal passaggio da una società assolutista a una più aperta alle idee illuminate. È importante collocarla nel contesto culturale del Rococò, che domina il periodo della sua costruzione. Il Rococò è un movimento artistico e architettonico che, sebbene nato in Francia durante la prima metà del XVIII secolo, si diffonde in tutta Europa, specialmente in Italia, dove assume una forma particolarmente ricca e decorata. L'estetica del Rococò si distingue per l'eleganza, la leggerezza e la grazia delle sue linee, spesso contrapposte alla solidità e alla rigidezza dei precedenti stili barocchi, in questo caso sfruttate per un ideale politico di affermazione di grandiosità regia. L'influenza di questo stile è evidente nei dettagli ornamentali, nelle forme fluide, nelle decorazioni pittoriche e nei raffinati interni.

Le sfumature neoclassiche

Questa non è, però, una costruzione puramente Rococò. Si assiste a una transizione stilistica in cui, accanto alle raffinatezze ornamentali tipiche del Rococò, emergono le prime tendenze del Neoclassicismo, che cominceranno a dominare la scena europea a partire dalla fine del XVIII secolo. Il Neoclassicismo si fonda sulla riscoperta dei modelli dell'arte e dell'architettura dell'antichità greco-romana, con il ritorno a forme più sobrie e lineari.

PIANTA

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