IL ROCOCO'

Lo stile

Privilegiare l'effetto scenografico, il carattere evasivo e l'invenzione fantastica sono presupposti del Barocco. Nei primi decenni del XVIII secolo perdura proprio quest'arte barocca che nella sua ultima fase prende il nome di Rococò (termine derivante dal francese rocaille, una decorazione di conchiglie e pietruzze) e il cui principale centro di sviluppo è la Francia di Luigi XV il Beneamato. Ciò che contraddistingue il Rococò è la scenografica arte dei giardini concorrente al decorativismo degli interni con motivi floreali, arabeschi, conchiglie, volute, specchi, ornamenti, arazzi, porcellane di stile fantasioso e molto elaborato, insieme alla preziosità esasperata dei materiali che riporta a ideali di ricercatezza, potere e grandiosità nelle grandi corti del Settecento.

La necessità di dare un taglio a stravaganze del tardo barocco (eccessiva decorazione e complessità, sovrabbondanza di forme e movimenti e conseguente perdita dell'armonia),anche dovuta al rapido affermarsi dell'Illuminismo e ,quindi, all'esaltazione del raziocinio come ideale comune, porta a correttivi classicheggianti che daranno origine al Neoclassicismo, intorno alla metà del XVIII secolo, la cui riproposizione dell'arte classica porterà al declino della cultura barocca e della sfarzosa società delle Corti europee.

LE CRITICHE

La decadenza morale e l'arte pittorica

William Hogarth (1697–1764) è stato un pittore, incisore e illustratore inglese, considerato uno dei padri dell'arte satirica moderna.

È noto soprattutto per le sue serie narrative a carattere morale, come A Harlot's Progress, A Rake's Progress e Marriage A-la-Mode, in cui racconta per immagini storie di decadenza, vizio e rovina sociale.

La serie Marriage A-la-Mode di William  si inserisce nel contesto del XVIII secolo, dialogando in modo critico con l'estetica e i valori del Rococò. Il Rococò celebrava la leggerezza, il piacere e la spensieratezza della vita nobiliare ma Hogarth ne mostra  il volto oscuro: ipocrisia, superficialità, corruzione morale e decadenza sociale.

Egli trasforma dunque l'apparente bellezza rococò in una satira morale, usando l'eleganza esteriore per denunciare la crisi dei valori della società del suo tempo.

Il Rococò è stato spesso accusato di essere un'arte frivola, troppo incentrata sul piacere sensoriale e sulla decorazione. Le sue opere, caratterizzate da curve eleganti, colori pastello e decorazioni intricate, sono state viste come prive di profondità o di contenuti significativi. Si considerava che il Rococò fosse più preoccupato di impressionare superficialmente che di esplorare temi seri o filosofici. Alcuni critici, specialmente nel periodo del Neoclassicismo, vedevano il Rococò come simbolo di decadenza e corruzione. Le sue decorazioni sontuose, la ricchezza di dettagli e l'uso di materiali costosi erano considerati segni di un'epoca in cui l'eccesso e il lusso erano portati all'estremo, portando alla rovina morale e culturale della società.

Personalmente..

L'arte non è mai detentrice di frivolezza o rovina,poiché la bellezza che contiene non è colpevole.E' colui che guardando un'opera sceglie di non vederci significato, colui che sfrutta le sue meraviglie per raggiungere scopi esecrabili che è da condannare.
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia